07 novembre 2017

“Il torello” di Josef Koudelka



di Gianni Quilici

Il torello con lo zoccolo sollevati dopo una prevedibile corsa e con il culo squadrato come se fosse disegnato, pare guardarsi indifferente a tutto, mentre i ragazzi/uomini in salvo o sul punto di esserlo, disposti in successione geometrica secondo le possibilità del momento, fanno divertimento, soprattutto gli ultimi aggrappati alla terrazza: l’uno con una mano tiratissima soltanto, l’altro con ambedue, i piedi piegati a salvarsi dalle corna.
Dietro il torello uno soltanto, sul marciapiede, corre ancora a debita distanza, mentre una donna su un balcone, nell’angolo alto della foto, è la spettatrice, dettaglio di contrappunto di questo spettacolo in corso.

Una foto di circa 40anni fa. Qui il merito di Koudelka è innanzitutto nell’esserci e nell’inquadratura essenziale,che scolpisce quell’attimo quotidiano, ma inusuale nel fluire di emozioni.
Una foto narrativa, perché nell’attimo che fissa, accende  l’immaginazione sul prima e sul dopo della foto: l’eccitazione della corsa con la paura del torello dietro, i salti verso i davanzali delle finestre ed ancora più ardui per appendersi al piano della terrazza e, passato il pericolo, i racconti ridanciani dei protagonisti  poi. 

Josef Koudelka. Ribatejo, Portogallo, 1976    

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