19 agosto 2016

"Un altro posto" di Cristina Pacinotti

di Luciano Luciani

Un altro posto, ovvero un romanzo che si muove lungo i - battuti di rado - sentieri dell'ecotopia. Termine di conio relativamente recente che sta a indicare una società in cui gli uomini e le donne vivono e lavorano nel rispetto della natura e dell'ambiente. E che, di conseguenza, non possono non opporsi alle leggi ferree dell'economia di mercato, ai suoi interessi e ai suoi sacerdoti. Insomma, una rivoluzione. Senz'armi, ma tenace, pacifica e caparbia. 


Quella che, faticosamente e non senza contraddizioni, cercano di praticare gli abitanti di Frabosco, piccolissimo corpo sociale ecosolidale posizionato nella estrema Toscana nord-occidentale. Poche famiglie impegnate a vivere secondo regole del tutto nuove e in gran parte ancora da inventare. Senza furori fondamentalisti, Maria ed Emanuele, Maya e Daniel, Riccardo e Angela, Ugo, Giovanna, Luca, Mauro e i loro figli, bambini e adolescenti, coltivano una terra sempre generosa, allevano animali, esercitano l'artigianato, recuperano antiche abilità e competenze, riusano e riciclano secondo uno stile di vita solo apparentemente regressivo. Più vicini alla natura e ai suoi tempi, alle sue indubitabili durezze e bellezze, i Fraboschini, poco compresi anche dagli altri residenti, vedono il loro insediamento minacciato dall'ennesima grandeopera, con le sue promesse di magnifiche sorti e progressive e la distribuzione di mance e prebende a destra e a manca... E allora decidono di dare battaglia. 

Riusciranno i nostri modesti eroi a opporsi al rullo compressore della contemporaneità, al turbocapitalismo e alle ragioni del profitto sempre, dovunque e comunque? Saranno capaci di suscitare un movimento reale capace di cambiare i rapporti di forza in difesa della natura e della bellezza, della Madre Terra e degli equilibri ambientali?
 

Di questo tratta il romanzo di Cristina Pacinotti, scrittrice New Age, ma che, ben provvista di uno spiccato senso critico-storico, sa opportunamente prendere le distanze da ogni ingenuità involutiva e da chimeriche aspirazioni a un "medioevo prossimo venturo". La Pacinotti, autrice pisana apprezzata da Umberto Eco, Dacia Maraini e Athos Bigongiali, racconta bene la moderna, problematica favola di quanti - e sono ormai molti, sempre di più - intendono passare da un presente grigio al verde del domani. I materiali glieli forniscono le cronache recenti - vedi vicenda NoTav - e un'evidente esperienza personale sinceramente vissuta di come essere davvero in sintonia con la natura e così "camminare leggeri sulla terra". 

Tutti suoi, poi, la fluidità del narrare, lo stile cordiale e accattivante, l'abilità nel descrivere paesaggi e psicologie tanto dei "buoni" quanto dei loro oppositori, gli uni e gli altri riguardati sempre con una punta d' ironia e un minimo indulgenza: per un racconto vivido e problematico, positivo e completo di un'esperimento comunitario ecologicamente, e soprattutto umanamente, sostenibile.

Cristina Pacinotti, Un altro posto, Collana Obliqui, Ets Pisa, 2016, pp. 224, Euro 15,00

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