17 novembre 2015

Storie intrise di umanità

di Ivana Golda Binni

È un libro eccentrico che a ogni pagina ti sorprende e ti spiazza: perché là appare  un nembo di voracissime locuste che oscura il sole; qua un Garibaldi che non è più il Magnanimo Guerrigliero, ma, forse e sottolineo forse, un commerciante avido e un rapace trafficante di uomini; più avanti una tempesta squassa il cielo della Provenza e tiene a battesimo un piccolo Henrì Toulouse-Lautrec; qualche capitolo dopo ci sorprende un’alba rosata sul Bosforo, descritta dal grande romanziere e viaggiatore Loti... Provocatorio anche il titolo, La cacca che ci salvò dalla fame. Strane storie e tipi strani, e l'ha scritto Luciano Luciani, non nuovo a tali imprese bizzarre, per i tipi delle edizioni Ets, Pisa 2015.
 

 Diviso in due sezioni, la prima, Strane storie, comprende otto brevi saggi di vario argomento collocati in punti diversi del pianeta e in momenti differenti della Storia. Si passa dall’invenzione  e dall'uso della polvere da sparo a quella della mongolfiera; dalla diffusione del caffè come piacevole bevanda alla cacca degli uccelli come risorsa economica e fonte di ricchezza. Si indaga sul comportamento delle locuste e sulla possibilità che diventino cibo per l’umanità in un futuro non troppo lontano, come, peraltro, confermato di recente dall'Expò milanese… E poi ci sono le streghe, quelle cattive almeno secondo le Chiese - la cattolica e la protestante - della Controriforma, che non esitarono a bruciarne migliaia e poi ancora migliaia per salvare l’Europa dal potere del Maligno, e quelle buone, come la Befana, che, a cavallo della sua scopa, porta doni ai bimbi “a modino” ma carbone a quelli cattivi. E poi le buffe storie di quanti non accettano il nome del loro paese dando vita a comici pasticci toponomastici...

La seconda sezione si occupa dei Tipi strani. Sono sei veloci e fruibili biografie di personaggi inquietanti come Edgar Allan Poe; ingombranti come Domenico Barbaja, analfabeta ma appassionato di musica tanto da diventare il protagonista di tutti gli eventi artistici nella Napoli del secondo Ottocento; misteriosi come Gaetano Brunetti, violinista alla corte di Spagna e avversario del lucchese Luigi Boccherini. Un’altra storia parla del grande artista Henri de Toulouse Lautrec, che la malattia segnò crudelmente nel corpo, ma non ne fiaccò il genio. E ancora altre narrazioni vive nella memoria dei popoli più che nei libri come quella di Guy Fawkes o malinconiche come la vita romanzesca di Pierre Loti “che conosceva il mondo attraverso la bellezza delle donne”.
 

Racconti seri e bizzarri insieme che affascinano perché l’Autore li ripesca da un passato dimenticato, scova curiosità, originali modi di essere, caratteristiche inconsuete dei protagonisti che rendono viva e presente le loro esistenze anche dopo secoli. Una lettura che appassiona anche grazie a uno stile controllato che sa equilibrare l’informazione colta con la battuta ironica, con la citazione preziosa che non è mai fine a se stessa. La prosa discorsiva in queste pagine rende godibile la lettura: storie e fatti che ci potrebbero salvare dalla noia, dal conformismo, dalla sciatteria di questi anni malmostosi, perché come dice l’Autore nell’Introduzione, “a me mi hanno salvato le storie”. 

Luciano Luciani, La cacca che ci salvò dalla fame Strane storie e tipi strani, edizioni Ets, collana Obliqui, Pisa 2015, pp. 120, Euro 12,00


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