04 febbraio 2013

"Dettagli di un sorriso" di Gianni Zanata




di Luciano Luciani
         
           Romanzo singolare, questo Dettagli di un sorriso di Gianni Zanata, solo in parte assimilabile ai recenti noir italiani, ormai troppo simili l’uno all’altro e pubblicati più che altro perché il genere dopo quasi vent’anni tiene e ‘tira’ ancora.

Protagonista indiscusso, presente dalla prima all’ultima pagina di questa storia dai bordi affilati e velenosi, un cattivo a tutto tondo. Un malvagio totale e compiaciuto di esserlo, in tutto e per tutto un degno figlio della inabitabilità del nostro presente e della catastrofe etica e culturale che è davanti ai nostri occhi, Si chiama Valdo Norman ed è un ex giornalista specializzato in sputtanamenti a comando e ricatti su commissione. Riciclatosi come ‘operaio specializzato’ al servizio dei poteri criminali, consegna e riceve valigette ventiquattrore piene zeppe di droga o di soldi e non si fa particolari scrupoli nell’eseguire incarichi tanto delicati quanto sporchi. Vive solo: è un ‘lupo solitario’, privo però della primordiale nobiltà dell’animale dei boschi. Aggressivo e violento è forte coi deboli, subalterno verso i forti: soprattutto un Vice prefetto, “un carissimo amico”, uno che procura lavoretti extra legali e pericolosi ma ben pagati.

Inusuale, poi, lo sfondo che fa da scenario alle sue imprese di operatore dell’illegalità: non Roma o Milano, ma la Sardegna. Olbia, Sassari, Villasimius, Tortolì, Lanusei, Porto Torres e soprattutto Cagliari… “Mi fanno ridere quelli che pensano che Cagliari sia una città diversa dalla altre. Quelli che pensano che certe cose a Cagliari non si facciano. Quelli che pensano che Cagliari tutto sommato non sia nemmeno una città meridionale. Quelli che pensano che a Cagliari la mafia non ci sia. Quelli che pensano che a Cagliari conti soltanto la massoneria”. Una Sardegna non solo cartolina per turisti, ma realtà contraddittoria, dove vallate dalla natura rigogliosa e stagni protetti abitati da fenicotteri rosa si alternano a ‘luoghi non luoghi’: supermercati, fabbriche dismesse, scheletri di casupole, ruderi di ex miniere, agglomerati di case popolari, cortili di sfasciacarrozze…

Un mondo in rovina con la nostalgia del bello raccontato dietro la cifra del poliziesco che, nonostante l’usura di troppi autori, libri e collane continua a rivelarsi come il genere più capace di raccontare la vischiosa e opaca politicità della vita quotidiana, l’ambiguità delle relazioni sociali, l’imbarbarimento del senso comune diffuso. L’unico, almeno a parere di chi scrive, in grado di elencare con precisione entomologica i segni quotidiani che muovono nella direzione di un abisso di cui non riusciamo ancora a immaginare i contorni. Un noir rude e violento, ironico e feroce, che viene partecipato al Lettore in una scrittura urgente e precipite: la più adeguata per portarsi vicino al nocciolo duro e tossico del male e provare a svelarne il senso o la sua assoluta mancanza.


Gianni Zanata, Dettagli di un sorriso, Quarup editore, collana Il buio fuori, 2012,  pp. 118, Euro 12, 90


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