14 dicembre 2012

"Mini-diario genovese: Mirò" di Gianni Quilici







Mi sveglio nella notte caldo
con gli occhi aperti
come se avessi esaurito Tutto
Mi alzo e ad occhi chiusi piscio
Mi ficco di nuovo
dentro le coperte
- è freddo -
e lentamente di me
perdo coscienza

2.
 La luce chiara inonda gli occhi
dentro un paesaggio urbano caotico e grandioso
la linea di fuga dei binari
e la città che sovrapposta sale
e laggiù verso un mare incolore
tra grattacieli piccoli e ingombranti
la lanterna e la sagoma del porto

3.
Vado da Mirò con occhi innamorati
e vedo tela con linee ad olio
che sfugge a un senso chiaro
ma diversi ne richiama
Vive il gioco d’infanzia
come fumetto che lascia risonanze
 e segni di battaglia nella notte
tra realtà e sogno
E mani tante mani sospese e aperte

4.
Penso io penso come direbbe Bertinotti
che tanti schizzi  disegni
hanno il valore non in sé
ma di un processo in corso
Tanto che viene a me che son negato
di dare poi spazio a una visione
e disegnarne il senso
in linee colori ed anche parole
Ma ecco il quadro che mette insieme
un contrasto in modo netto
il bianco e il nero e su questi
alcune linee di sembianze umane
Un pensiero un mondo

5.
Se  poi mi metto a pensare al senso dei dettagli
a quel cerchio, a quelle linee
casuali intercambiabili tirate via
è nell’insieme dell’opera mi dico
che può trapelare
non il senso ma i sensi

6.
Ossessioni che ritornano
come esplorazioni di sé che ci sfiniscono
E mi chiedo se ci sia una logica irrazionale
che ispira quella serie di linee, quei colori
e sorridendo tra me e me mi chiedo
Ma cosa penserebbe Caravaggio?


1 commento:

Anonimo ha detto...

Caravaggio appartiene a un mondo antico,ma attiguo.Egli figurava,come all'uso dei tempi,figurava alla perfezione,in bagni di colore realistico e chiaroscuri tridimensionali impensabili per il realismo.Mirò trasfigurava la realtà.Mirò è l'adesso,l'adesso non sofferto,l'adesso contemporaneo,la sperimentazione di nuove teorie cromatiche.Si liberava sempre più dei colori naturali e spaziava nell'illusorio a tutto tondo.Rappresenta l'avanguardia,l'anticamera dello spot pubblicitario,del manifesto pubblicitario.Le sue opere scultoriche sembrano piccole creature pop.Mirò,e lo voglio citare al presente perché contemporaneo,è all'avanguardia dell'arte trasfigurata,è il rivoluzionario dell'arcobaleno dei colori,applica alla tela sogni,segni,voli pindarici e colori innovativi,linee e cerchi rappresentativi di concetti di ampio respiro,non si tratta di tratti solo di richiamo dell'infanzia.La libertà del suo spaziare deriva da un lungo percorso di ricerca e da grande liberalità.I suoi manifesti surrealisti sono solo un esempio del suo lungo percorso,la forza rivoluzionaria della sua pittura viene contestata da dimostranti di destra in occasione della prima del film di Luis Bunuel ''L'Age d'Or'' nel 1930. Ha già un'identità ben definita.Partecipa artisticamente alla guerra civile scatenatasi in Spagna producendo manifesti di rivolta in favore del popolo.Insomma,con il suo movimento artistico dimostra un insurrezionalismo interiore ma esplicito.Il suo talento visionario non mente.Molti giudicavano le sue opere infantili e naif,ma lui è un fine umorista della tela,inseguitore della poesia,gioco e rabbia si rincorrono sulle sue tele,sensualità e paura.Ma tutto ciò proviene da un cammino artistico che attraversa un secolo.È originale,modifica l'aspetto pittorico in favore della rappresentazione espressionista,nei ritratti di inizio carriera si coglie inquietudine,riflessione,composizioni fortemente ritmate prendono vita nei suoi quadri.I paesaggi vengono trasformati in motivi astratti mantenendo però l'immagine del modello naturale,i particolari minuscoli diventano importanti e apprezzati,anche un filo d'erba viene messo in risalto e reso bello.Mirò già negli anni 20 riesce a semplificare le geometrie del cubismo distaccandosene abilmente quasi del tutto,nei suoi dipinti la composizione diventa dominante abbattendo le geometrie,riesce a cogliere questo genio della scomposizione del cubismo e questo lavoro è notevole e interessante è vedere come se ne disfa a poco a poco lasciando sempre meno tracce delle geometrie nei suoi bellissimi nudi di donna.È l'antesiniano del movimento pop,è il pubblicitario per eccellenza,dedica tutta la sua vita allo studio della pittura e dell'arte poetica e polimaterica.Caravaggio direbbe che Mirò è un genio dell'arte contemporanea.