02 giugno 2012

"Maschile femminile plurale" di Marisa Cecchetti



di Liliana di Ponte

Femminile, Maschile: due mondi incomunicabili?

     L’elemento unificante di questo libro di racconti è lo sguardo femminile che si sofferma su uomini e donne per coglierne la varietà degli stati d’animo, l’intrecciarsi delle relazioni, il mutare dei comportamenti in epoche e contesti diversi. Ogni storia fa risaltare ritagli di vita quotidiana, flash che illuminano, nella breve durata degli avvenimenti, le zone grigie non immediatamente visibili, in cui i sentimenti si dipanano in direzioni impreviste, le varie visioni del mondo si confrontano e il maschile e il femminile si scontrano, a volte molto duramente.

     Vi sono donne di età variabile, dalla ragazza all’anziana; che vivono in epoche differenti, dagli anni Sessanta ad oggi; in ambienti cittadini o rurali, colte nell’agire quotidiano fra figli, mariti, lavoro, fidanzati, amanti, amici. E altrettanti uomini, che ne costituiscono un alter ego atipico, tutto giocato sulle contrapposizioni, sulla constatazione di quanto le sensibilità siano distanti, forse in maniera insanabile. Ambedue, la donna e l’uomo,.ci mostrano i tanti modi in cui si possono declinare le parole amore, amicizia, complicità, conformismo, solitudine, incomprensione.

     Tante donne, ma potrebbero essere una sola, colta nelle fasi della sua vita e nei tempi storici che tutta l’attraversano, con il carico di aspettative, affetti, progetti, realizzazioni, bilanci più o meno positivi. Questo continuum di contenuti viene esaltato dalla padronanza della scrittura di Marisa Cecchetti, giocata abilmente fra registro colto e parlato, fra acume psicologico nel caratterizzare i personaggi e leggerezza nel disegnarli. Una scrittura che si pone come solido ma nello stesso tempo lieve filo conduttore e costituisce un sicuro e pregevole elemento di unitarietà e di riconoscimento.

     L’universo maschile sembra uscirne molto ammaccato nelle sue apparenti certezze, costellato di uomini sostanzialmente perdenti anche quando appaiono vincitori. Ma non c’è alcun spirito di rivalsa o di pura contrapposizione, nello sguardo femminile che l’osserva; si coglie piuttosto la presa d’atto di due mondi incomunicabili, e la dolente consapevolezza che, alla fine, ciò che rimane è il confronto fra due diverse solitudini.

 
Marisa Cecchetti, Maschile femminile plurale, Massarosa, Giovane Holden Edizioni, 2012, pp.145, euro13,00.

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