02 gennaio 2010

"Il dottor Gräsler medico termale" di Arthur Schnitzler


di Gianni Quilici

Il dottor Gräsler, protagonista di questo breve romanzo, è contemporeamente vecchio come personaggio e anticipatore del nuovo.
Vecchio nell'avere 48 anni e considerarsi tale, non tanto rispetto ad una ragazza di 28 anni, quanto al suo complessivo rapporto con il mondo. Oggi avere 40-50 anni può rappresentare, invece, il massimo di successo personale per molti uomini.
Nuovo nell'essere, quasi suo malgrado, un personaggio precario. Non la precarietà del libertinaggio di un Bukowski o di un Henry Miller; la precarietà inconsapevole dei sentimenti.

Come spesso succede in Schnitzler, anche qui, ci imbattiamo in un piccolo gioiello. La figura irresoluta e romantica, suscettibile e meschina del dottore risulta rappresentata in moltissime sfumature. Pure risultano vivide le figure femminili: la chiarezza sottile e dolorosa di Sabine, la gioiosa disponibilità della commessa, l'ambiguità della vedova.
Debole forse soltanto la storia della sorella suicida e dell'amico.

Ma a parte ciò il romanzo risulta compiuto, quasi perfetto ed anche sorprendente. Non immaginabile a priori. Ha uno stile disteso, ma anche serrato psicologicamente. Parla della borghesia, con il linguaggio della borghesia, contro la borghesia, con una consapevolezza diversa da parte dell'autore rispetto ai personaggi che descrive. Racconta per comunicare un livello diverso di conoscenza dei movimenti che stanno dentro queste storie, ma senza voler muovere, dinamicizzare il lettore. Non ti comunica che occorre fare, muoversi, lacerarsi. Da qui un interesse anche sociologico.

Arthur Schnitzler. Il dottor Gräsler medico termale. A cura di Giuseppe Farese. Oscar Mondadori. Pag. 143.