21 novembre 2009

"Pietre dure a colazione" di Rossana Giorgi Consorti


di Luciano Luciani

Certo, come scrive Charles Dickens, uno che di storie e storiacce se n’intendeva e non poco, “capitano incidenti anche nelle migliori famiglie”. Certo… Però, quello che accade ai Farinelli in quella calda, maledetta estate del 2006 nella loro bella villa, la “Casa inglese”, amenamente posizionata nella Piana lucchese, sembra davvero superare qualsiasi immaginazione: episodi delittuosi, infatti, si susseguono, uno dopo l’altro carico ognuno di una sua crudele efferatezza, di una propria atroce e teatrale barocca malvagità. Né può essere diversamente perché quel clan familiare, tre generazioni di Farinelli concentrati nell’area di un’antica dimora dalle eleganti linee architettoniche, appare percorso da remote rivalità e antichi disamori, odi malcelati e laceranti questioni d’interesse. Non sono i vincoli di sangue a tenere uniti i componenti della famiglia, quanto piuttosto una strana alchimia emotiva fatta di oscure avversioni e indecifrabili livori: una diffusa malevolenza che intride perfino le mura, le fondamenta stesse della residenza signorile.

Su tutto e tutti incombe l’ombra del misterioso zio Orazio ( è vivo? E’ morto? Era un santo o un personaggio totalmente negativo?), vero protagonista dei crudeli delitti che sconvolgono la routine estiva di una famiglia magari male assortita ma di sicuro appartenente al rango privilegiato della buona borghesia provinciale. E’, forse, il caso più difficile da sbrogliare nella lunga carriera del commissario della Questura di Lucca Antonio Spaino che, fresco sposo, non ha proprio nessuna voglia di cimentarsi con le zone buie dell’animo umano in generale e con le complicatezze, passate e presenti, dei Farinelli in particolare. E sarà dura, davvero dura per il povero commissario affetto per la prima volta nella sua vita, proprio lui scapolo convinto, dal terribile bacillus maritalis che tante e illustri vittime ha sempre seminato in giro… Toccherà a lui, ancora una volta, di fronte agli impazzimenti del cuore umano ricondurre a ragione il magma delle pulsioni che agita gli abitanti della bella villa in stile inglese. Lo aiuterà nel suo difficile compito il solito mix: un po’ di fortuna, eccellenti doti di intuizione, un’acutezza psicologica non comune nel condurre gli interrogatori ricavandone informazioni importanti tanto dalle parole dette quanto da quelle taciute. Insomma, ancora una volta, il metodo induttivo/deduttivo inaugurato un po’ più di un secolo fa dal caro, vecchio Sherlock Holmes… E, come si conviene, al termine delle pagine che seguono, ristabilito l’ordine violato dal crimine, rassicurati e consolati i lettori, l’ormai semisecolare Spaino potrà tornarsene al calore dell’alcova, alla sposa e a trepidare in attesa di un erede.

Dopo aver incrociato le sue armi (pacifiche, per carità, quelle della fantasia narrativa, ma comunque affilate e taglienti lo stesso) con la Nobiltà e il Clero lucchesi, senza trascurare il racconto delle complesse dinamiche dell’odio all’interno del prestigioso liceo classico “N. Machiavelli”, una delle strutture portanti del senso di sé della comunità che vive dentro e a ridosso della Mura, al suo quarto romanzo poliziesco Rossana Giorgi Consorti ci svela gli anfratti del ‘cuore nero’ di una famiglia ‘bene’ della città toscana e dei suoi dintorni. A districarsi nel complicato viluppo dei pericolosi legami familiari l’aiuta una scrittura limpida e venata d’ironia quanto basta a riscattare l’altrimenti cupa e torbida atmosfera fitta di violenze e di morte. Senza trascurare lo sguardo lucido e disincantato dimostrato dall’Autrice nell’evidenziare al giusto grado di visibilità le angustie morali e le miserie umane di un vissuto provinciale intossicato da ogni genere di grettezza e ottusità.

Sono queste - sembra dirci la scrittrice lucchese - sono ancora queste le vere responsabili dello smarrimento diffuso e dello sgomento che attanaglia, anche ai nostri giorni, le menti e i cuori. Unico antidoto non tanto la riaffermazione del valore di un’istituzione, quella familiare, ormai ridotta a un guscio vuoto o quasi, quanto piuttosto l’educazione a una consapevole pratica dei sentimenti. Per esempio, l’amore. Anche quello coniugale, come accade tra Spaino e Isa e con cui delicatamente, teneramente si chiude il romanzo.



Rossana Giorgi Consorti. Pietre dure a colazione. Collana Via lattea MPF 2009.

Pietre dure a colazione, , l’ultimo romanzo di Rossana Giorgi Consorti sarà presentato a Lucca, domenica 6 dicembre, alle ore 16,00, presso la Sala Tobino di Palazzo Ducale.
Interventi di Stefano Baccelli, Giorgio Marchetti e Luciano Luciani.
Sarà presente l’Autrice.