14 settembre 2008

"Dalmatica" di Enzo Guidi

di Gianni Quilici

Colpisce subito, vedendo il libro, l'immagine di copertina disegnata da Antonio Possenti: un grande occhio, come una sorta di coscienza sul mondo, e il giovane romanticamente in viaggio tra l'azzurro del mare e la luce del sole. Così si presenta il primo romanzo di Enzo Guidi, lucchese, maestro elementare "sui generis" ed autore nel 2002 di un libro di successo, a metà tra racconto e saggio: "Breve storia di Lucca beat".

In "Dalmatica" protagonista è il viaggio nello spazio e nel tempo : quello intrapreso dal protagonista, in un ipotetico 2205, tra paesaggi innevati e placente di ghiaccio, alla ricerca del professor Dobro, una figura paterna e diabolica, custode della macchina del tempo, che gli permetterà di entrare in un altro viaggio: quello che un suo giovanissimo antenato provò a fare nel 1968 verso Istanbul. Viaggio che diventerà anche psicologico e mentale, che gli aprirà gli occhi verso altri "mondi possibili".

Un romanzo ambizioso, che non ha assolutamente niente di provinciale e che si misura, con la vivezza di una scatenata immaginazione, con uno dei problemi più radicali del nostro tempo: il controllo sociale, sempre più totalizzante, esercitato dalle società tecnologizzate, capaci di penetrare (e di controllare) l'individuo fin dentro le viscere dei sogni; e che fa scattare, come contrasto, l'irriducibile desiderio di libertà e di unicità, che il protagonista del romanzo incarna.

Enzo Guidi riesce a creare, quasi danzando, uno spaventoso mondo del futuro, gelido e morbidamente totalitario, lo rende credibile con un linguaggio ricco e circostanziato, capace di infondere musicalità e visionarietà alla storia.

Ma forse l'elemento più profondo e affascinante di "Dalmatica" è la fusione tra la struttura ideologico-letteraria complessa e la tensione poetica che trasmette, soprattutto nella seconda parte: il viaggio del giovane verso Istanbul. C'è qui nel protagonista, avvolto nella luce e nel paesaggio mediterraneo più orientale, la grazia adolescenziale quasi indifesa, di chi è adulto, ma ancora non conosce bene la vita, e questo candore è però consapevole, valuta, ha stile e distacco, ma insieme è anche tenero, sognante, desiderante. Il finale è geniale per la sua asciutezza: il romanzo finisce laddove era iniziato, circolare, ma aperto, come testimonianza dell'io narrante, che diventa anche rivolta all'ordine costituito.


Enzo Guidi. Dalmatica. Ediz. ETS, pag. 137, € 10,00. prefazione di Daniele Luti.
---------------------------------------------------------------------------------------
---------------------------------------------------------------------------------------